venerdì 27 aprile 2007

Il mondo alla rovescia


Cara Signorina Cuorisolitari,
Ho sedici anni e non so cosa fare. [...] Quando ero piccola, le cose non andavano tanto male, perchè mi ero abituata ai ragazzini del quartiere che mi prendevano in giro, ma ora mi piacerebbe uscire con i ragazzi come fanno le altre, il sabato sera, ma nessuno mi porta fuori perchè sono nata senza naso, sebbene sia un'ottima ballerina, abbia un bel personale e mio padre mi compri dei bei vestiti. Tutto il giorno mi guardo allo specchio e piango. Proprio in mezzo al viso ho un grosso buco che spaventa la gente e spaventa anche me. Capisco benissimo che i ragazzi non vogliano uscire con me. Mia madre mi vuole bene, ma piange tutte le volte che mi guarda. Cosa ho fatto per meritarmi un destino così terribile? Se anche ho commesso qualche cattiva azione non è stato certamente prima che avessi un anno, e io ho questo difetto sin dalla nascita. Ho chiesto a mio padre e lui dice che non lo sa, ma che forse ho fatto qualche cosa nell'altro mondo prima di nascere o forse vengo punita in questo modo per i suoi peccati. Non ci credo perchè mio padre è una brava persona. Devo suicidarmi?

Con i migliori saluti, Disperata. [Nathuanel West. Signorina Cuorisolitari]


Non sappiamo niente di come questa ragazza abbia trascorso successivamente la propria vita, di certo la Signorina Cuorisolitari non le sarà stata di particolare aiuto. Ringraziamo invece il Sociologo Canadese Erving Goffman che concede la prima pagina del proprio libro Stigma a questa innocente e commuovente lettera.
Ora, non sono qui a fare del sensazionalismo su questa terribile ed estrema vicenda ma piuttosto colgo lo spunto per immergermi brevemente in una riflessione su un fenomeno che dall'origine dell'uomo ad oggi continua ad accadere tremendamente: la stigmatizzazione.
Goffman ci spiega che lo stigma è la situazione in cui un individuo è escluso dalla piena accettazione sociale e in particolare egli distingue tre casi specifici: le deformazioni fisiche, il carattere individuale e la differenza culturale e religiosa. In ogni società odierna in cui entrino in gioco delle regole morali per la definizione delle identità la gestione dello stigma è presente.
La mia intenzione, a questo punto, non è di accompagnare l'analisi di Goffman che leggerò con sfrenato interesse in questi giorni quanto invece di rifletterci da profano e mettermi le mani nei capelli.
Ci sarebbe da strapparseli i capelli perchè coscienti o no delle nostre azioni facciamo proprio schifo. Solo 20 giorni fa ho sentito di un ragazzo di 16 anni che si è suicidato perchè i suoi compagni lo prendevano in giro dicendo che era gay ( usando ben altre parole ). Ciò succede perchè in questo mondo, fatto di vili e deboli travestiti da forti, l'ignoranza come il bullismo suo figlio imperversano per le strade della nostra città. La stigmatizzazione del diverso è infatti un fenomeno sempre attuale ed ormai estremizzato, non basta più scontrarsi contro il razzismo ma è ora di iniziare a ripensare alle categorie mentali che ci vengono trasmesse dalla società ed impegnarsi un pochino ad evitare i preconcetti che utilizziamo nella vita di ogni giorno. Perchè guardare male un ragazzo con la sindrome di down, perchè non considerare qualcuno solo per il fatto che ha difficoltà ad apprendere, perchè sfottere un ragazzo che è diverso da noi? Non lo sapete? La verità è che vi viene naturale perchè il pregiudizio è intrinseco in voi e nel vostro ambiente e combatterlo sarebbe troppo per la vostra maledetta pigrizia. Al giorno d'oggi è sempre difficile, poi, ribaltare le cose perchè ti trovi solo a difendere queste persone contro 100 tuoi simili che non hanno ancora capito niente e non hanno nessuna intenzione di farlo, così ti arrendi per la paura di fare la loro stessa fine: l'isolamento. La verità, amici, è che siamo tutti fortemente deboli, un mondo di persone senza palle, senza forza di volontà e di autoanalisi. Purtroppo in questo mare di incoscienza nessuno riesce ad uscire dal coro per guardare i propri simili e riconoscere a sè stesso che siamo uguali in quanto uomini ed ogni diversità materiale o psicologica non può e non deve contrastare questa uguaglianza nelle nostre azioni.

Consapevole che questo discorsetto non cambierà proprio niente vi chiedo solo di pensarci un pochino. Chissà che domani magari lo stigmatizzato di turno riceverà due risatine in meno.

Dedicato ad un amico

domenica 22 aprile 2007

C'era una volta un blogger

Certe volte mi chiedo perchè ho aperto questo blog..
Mi piace scrivere e mi piace dire quello che penso, da una semplice descrizione di un paesaggio velato dalla nebbia ad una critica perfida sul politico del momento, mi piace gettare le mie sensazioni su questa tavolozza virtuale, sporcarmici le mani e incorniciare il tutto con la razionalità che mi accompagna. Il mondo è così ricco che tanto è ancora da raccontare e tanti sono i modi per farlo, i principi su cui basarsi, le idee da esprimere, i giudizi da allegare..
La blogosfera, perchè ormai così la chiamano gli esperti del settore, è in continua espansione: ogni giorno nuovi blog nascono e muoiono come fossero vite umane. Siamo davvero tantissimi. Chi scrive o posta immagini per raccontare di sè e chi scrive per parlare dell'altro, chi pubblica le foto di Polac e chi si limita a farne una pagina web dove inserire quello che trova lungo la rete.
Alcuni affermano che i weblog possono essere dei validi sostituti del quotidiano che leggiamo ogni mattina, il giornalismo e l'informazione sono spesso il contenuto e l'obiettivo di chi opera in queste pagine. Non è mia intenzione dare supporto a questa tesi ma, per quanto sia scontato dirlo, i blog possono davvero essere un valido fronte di opposizione o di semplice precisazione di quello che i media ci sbattono in faccia e spesso in bocca tutti i giorni. Giuro che a volte questo Quarto Potere rappresentato dai mezzi di comunicazione di massa mi fa paura. Dio solo sa, se esiste, se quello che leggo e ascolto tutti i giorni è vero al 100%. Che ne so io, un ragazzo di 22anni con un diploma di liceo classico e forse una ventina di esami verbalizzati sul libretto, se quello che leggo è vero. Tu, giornalista di Repubblica mi parli di giustizia e tu del Giornale scrivi di ingiustizia ma cosa succede se l'argomento che trattate è lo stesso?
Dov'è la ragione non lo so, e quel poco che so lo difendo con tutte le mie facoltà per aprire gli occhi di chi non vede o non ha avuto occasione di vedere e penso che tutti gli aspiranti giornalisti abbiano questa concezione. Ma il mondo non è solo questa fresca e pulita aria idealista e lo sanno tutti ormai. Il potere della comunicazione a cui siamo sottoposti ogni giorno è forte ma non sempre trasparente e corretto. Per fortuna possiamo scegliere cosa sentire e guardare, per sfiga dobbiamo per forza fare una scelta perlomeno graduata che non abbiamo la certezza sia la migliore. Polac stamattina è venuto a trovarmi e mi ha raccontato di un libro del professor Franco Battaglia ( che non c'entra un cavolo con quello dei New Faces ) il quale afferma che non esiste l'elettrosmog e si pone in aperto contrasto con la politica del centro-sinistra anti-elettrosmog. Il problema è che il mio caro amico Alessio (Polac) ha appoggiato subito le opinioni di questo specialista senza però avere un minimo di informazione su chi ( la controparte), prima del signor Battaglia aveva affermato come tale forma di inquinamento fosse una grave realtà e andasse combattutto. Io l'ho ricordato dopo aver rivisto qualche pagina informativa in rete e ammetto l'ignoranza nel campo. Ora il punto è che il povero Polac, che abbia ragione o no, è caduto vittima di una considerazione superficiale e ingenua in cui purtroppo ci imbattiamo in molti: credere direttamente alla prima fonte che troviamo. Errore grave ma non condannabile: non tutti abbiamo tempo per leggerci due giornali alla volta.
I blog servono anche a questo, ad offrirci un terzo punto di vista che spesso in poche parole ci spiega la situazione e ci offre la possibilità di risparmiare tempo per andar a vedere anche altre fonti diverse in pochi minuti. Migliaia di blog oggi spargono e scambiano informazioni e opinioni sempre più attuali su ciò che accade nel mondo, frutto di tanti piccoli uomini che pensano, ragionano e postano per noi e se stessi a vantaggio del Polac di turno che desidera soltanto la verità.
Forse è anche per questo che ho aperto Parigino.

domenica 15 aprile 2007

Charlie è attuale


Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre,
dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo: non odiarci e disprezzarci l'un l'altro.
In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi.
La vita può essere felice e magnifica ma noi l'abbiamo dimenticato: l'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi, la macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cimici, l'abilità ci ha resi duri e cattivi: pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza: senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.

L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità.
Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono io dico: non disperate!
L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.

Soldati, non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie;
non vi consegnate a questa gente senza un anima, uomini macchina con macchine al posto del cervello e del cuore: voi non siete macchine, non siete bestie, siete uomini!

Tratto da Il grande dittatore, Charlie Chaplin

mercoledì 11 aprile 2007

Ho voglia di te alla pesca: seconda parte


In coerenza con me stesso, sono in ritardo! Ma torniamo a noi, anzi, a quanta voglia ho di te alla pesca..una voglia che non posso frenare perchè allora mi sfuggiresti in un sol momento e io non ti avrei mai.
Ho voglia di te è un film per tutti, ragazzi ma anche adulti perchè, per quanto l'isotopia principale sia quella dei due innamorati, bastano pochi singoli momenti dedicati a un padre con la voglia di giocare a bigliardo, a una madre gelosa e iper-protettiva e due coniugi ormai soli con un difficile rapporto coi figli per regalarci delle foto realistiche di quello che davvero è oggi la vita familiare e non, in Italia come nel mondo. E mi oppongo solennemente a chi dice il contrario con scioltezza e un pizzico di esagerazione, a volte pochi piccoli attimi sono eloquenti al punto giusto. Inoltre per rispondere a chi afferma che non si parla dei giovani che lottano per un posto al sole in un regno d'ombre come l'Italia (parole testuali, vedi il link precedente) rispondo che HVDT è una commedia romantica che prende le mosse da Tre metri sopra il cielo e come tale continua la storia dei personaggi del primo film..non è un trattato di sociologia e come ogni altro film d'amore si è fatta la scelta di prendere certi tipi di soggetti sociali che magari fossero congeniali alla trama e non per questo surreali.
Convergendo finalmente a quello che volevo dire in origine, Ho voglia di te, sequel dell'odiato 3MSC, è una storia come tante dove i sentimenti e gli istinti sono i protagonisti: il registra Luis Prieto ci racconta la storia di ragazzi guidati da impulsi razionali e non, proprio come succede a noi nella vita di tutti i giorni, ci racconta che non ci si innamora di una sola persona e che forse l'amore è prima di tutto amicizia, sorrisi e gioco, ci racconta quante scemenze siamo disposti a fare per qualcuno, io stesso, prima di Gin ( interpretata nel film da Laura Chiatti ), ho fatto delle robe assurde di cui mi vergogno come una bestia e che non vi racconterò mai! I protagonisti sono cresciuti, maturati, più riflessivi ma imperfetti e a volte incauti come i neo-adulti di oggi. Step si è finalmente guadagnato il mio rispetto, è diventato un ometto, simpatico e mansueto e comico come nella scena in cui, vedendo Gin, cade appunto dallo step!!Aspetta, Step che corre sullo step? Domani telefono al regista e gli chiedo se lo ha fatto apposta! Che dire della protagonista femminile incarnata con perfezione da Laura Chiatti, gelosa e affidabile, con tanta voglia di giocare e una perseveranza tale da conquistare il suo eroe adolescenziale ( Gin ha proprio un bel carattere! ). Sul piano della maturità invece l'omonimo libro sembra esser rimasto ai tempi di 3MSC, chiariamolo, non l' ho letto ma una mia amica mi ha raccontanto che Step graffetta il pisello a un tipo e questo mi sa di tipica storia esagerata per adolescenti iper ormonizzanti.
Le scene mantengono sempre viva l'attenzione del pubblico e si alternano tra momenti topici, momenti piani e situazioni comiche, ed è questo che bisogna chiedere alla commedie romantiche di oggi. Gli americani esperti del genere hanno molto da imparare da Prieto. Per quanto riguarda la colonna sonora, sinteticamente si può dire che anche se non da Oscar calza bene il film mentre le melodie del buon Tiziano Ferro, che poveraccio si è preso una cotta per la Chiatti sul set del suo videoclip, sciolgono e ammaliano le ragazze e solo loro credo. Mi spiace Tiziano..non mi avrai mai! Infine gli ovvii complimenti agli attori Scamarcio e Chiatti che si sono dimostrasti come solito all'altezza. Consiglio invece ancora lavoro per la Saunders.
Concludo con il mio modesto e personale voto complessivo: 7/8...cosa c'è, credevate di più dalla mia descrizione? Io ho solo detto che mi è piaciuto, che è un bel film e merita di esser visto ma non ho mai affermato che fosse fantastico, a tutto c'è un limite!
Vi lascio alcuni link: - sito non ufficiale di Laura Chiatti
- sito ufficiale di Ho voglia di te
- una pagina di Cineblog dove sono riportate alcune parole di Prieto e altro.

Ho voglia di te alla pesca: prima parte


Ebbene sì, dopo un mese di resistenza lunedì sera ho ceduto e, su invito di Francesca, sono andato a vedere Ho voglia di te al Raffaello di Modena. Dopo Tre metri sopra il cielo mi ero ripromesso che mai più avrei rimesso piede in un cinema per guardare una cosa del genere..le ultime parole famose! I due film come molti sapranno si rifanno agli omonimi libri di Federico Moccia che hanno fatto impazzire migliaia di ragazze nel loro periodo di maggior tempesta ormonale. Io ovviamente dopo il film Tre metri sopra il cielo mi sono permesso di non leggere i due libri che tante persone/ragazze mi raccontano come imperdibili. 3MSC mi è sembrato la versione del Tempo delle mele aggiornata al nuovo millennio ma molto molto più stupido, o meglio, i protagonisti molto molto più stupidi. I giovani di oggi e gli adolescenti soprattutto si identificano negli eroi o falsi eroi dei loro film preferiti e sinceramente pensare che migliaia di ragazzi e ragazze sognino di essere rispettivamente lo Step rottinculo, vandalo e fannullone e la Babi (il nome parla da solo) iper-viziata che la offre al primo bulletto che incontra mi lascia un pò triste e amareggiato.
Ma col tempo si vede che qualcosa nel mondo è cambiato perchè lunedì sera, uscendo dalla sala, avevo il sorriso e avevo tanta tanta voglia di te alla pesca..
Sì ragazzi, Ho voglia di te merita di essere visto: non sarà di certo un prodotto da oscar ma nella sua semplicità ti lascia qualcosa.

Scusatemi..ora devo andare a calcetto, la seconda parte del post la pubblico più tardi, è la più interessante ovviamente quindi non cambiate canale!

domenica 8 aprile 2007

Auguri!

Il blog Parigino augura una felice Pasqua a tutti e ringrazia Polac per aver prestato la playstation 2 ad Ales che passerà con lei (come fosse la sua donna) tanto tanto tempo!!

sabato 7 aprile 2007

"Like a nerz"


Dopo un anno di intenso lavoro ed impegno è finalmente uscito il nuovo album dei Figli del Papa. In seguito al disco di lancio e ad alcune apparizioni nel panorama concertistico emiliano il duetto modenese, espressione della nuova corrente di rap che si sta affacciando in Italia in questi ultimi anni, sfodera altre 19 tracce per i fans del genere. Quello che due settimane fa è giunto direttamente a casa mia dalle mani del cantante Luca Villani (Gka) è un cd sperimentale che documenta l'esplorazione sincretica di svariate forme musicali e la ricerca di nuovi effetti sonori caratterizzati in particolare dall'uso onomatopeico; in esso l'autore dei testi, che è anche il cantante, si lascia catturare dalle sensazioni più profonde e meno conscie del proprio io e ci racconta in primis i suoi istinti tendenzialmente sessuali in modo piuttosto accattivante per passare a giudizi disincantati della società dove forse l'unico modo ragionevole per vivere è la ricerca delle cose più amene, materiali che tendono ad offrire qualcosa di più diretto e sincero. La trama dell'album si riempie di autobiografia bollente, di Luca rivediamo tutte le cadute e le risalite, il forte rapporto con gli amici e soprattutto con Polac, mio e suo migliore amico, che non manca mai l'occasione per dargli buca. Non assente è il richiamo di protesta nei confronti della ex con le sue mancanze e con i suoi pregi: le donne rappresentano sicuramente le muse ispiratrici dei Figli del Papa.
E le basi? Qui entriamo nel territorio di Fabio Vecchi ( Fabien ), il secondo membro del duetto: la parte strumentale è sicuramente quella che contribuisce di più a stimolare i neuroni, così, se ci colpisce, siamo capaci di svegliarci con un certo ritmo in mente. Ammettendo l' ignoranza nel campo ma analizzando le impressioni di chi ha ascoltato tali basi, oserei affermare che i risultati in questo caso si sono dimostrati molto soddisfacenti.
Detto ciò, potremmo anche soffermarci su ogni singola canzone ma concludiamo qui perchè purtoppo non sono a conoscenza dei titoli, prometto comunque che quando li avrò mi impegnerò a realizzare veloci analisi di queste tracce che mi offrono molti spunti.
Insomma Like a nerz il nuovo disco dei Figli del Papa con le applaudite partecipazioni di Nio, promessa per il rap futuro, e del continuo e molesto Marullo, mostra sicuramente una crescita stilistica del duetto che si lancia nelle più disparate soluzioni sonore e ci racconta con linguaggio eccessivamente aspro e spavaldo il punto di vista di una certa fascia di giovani che si affacciano oggi in società. Nulla da invidiare a Mondo Marcio ed all'insostenibile Fabri Fibra. Con un pò di fortuna e con la continuità dimostrata sentiremo ancora parlare dei Figli del Papa!

martedì 3 aprile 2007

Polac Assoluto


Polac è il mio migliore amico e mi vedrete scrivere molto su di lui: lo si inserisce benissimo in tutti gli argomenti..ora è difficile capire, ma fra una 20ina di post vi sarà tutto più chiaro!
Ora voglio mostrarvi una mia recente scoperta: Polac è uguale al tipo degli Zero Assoluto, dai quello con la voce molto calda!
"Ora che mi sento bene..eh
spengo la luce..
spero di riuscire a dimostrare..che
tutto va bene.."

da Semplicemente, Zero Assoluto