sabato 9 giugno 2007

Attenti a quegli otto..e al nostro pianeta

Finalmente, dopo tanto menefreghismo, la riunione dei G8 ha raggiunto un compromesso per risolvere il gravissimo problema del riscaldamento globale e dell'inquinamento terrestre.
Come molti sapranno gli Stati Uniti rappresentano il paese che emette il maggior livello di gas inquinanti e George W. Bush e i suoi consiglieri sono talmente implicati nelle industrie di petrolio e carbone che difficilmente un'analisi scientifica rigorosa sul riscaldamento globale riuscirebbe a smuoverli dai loro interessi per i combustili iper inquinanti che purtroppo vengono sfruttati senza criterio ogni giorno. Bene sic rebus stantibus (stando così le cose), la situazione sembrava quindi ferma alle speranze del protocollo di Kyoto quando all'improvviso giovedì ci è voluta una donna a smuovere le acque: Angela Merkel, l'attuale cancelliere tedesco.
Come ci spiega anche Repubblica, la Merkel si è dimostrata un abile negoziatrice sapendo sfruttare l'appoggio di Blair, il neopresidente Sarkozy e Prodi. Fonti tedesche hanno spiegato che l'ultimo tentativo di accordo sull'argomento Clima sarebbe dovuto avvenire nel pomeriggio, ma la Merkel ha giocato la mossa inaspettata: a tavola ha chiesto agli altri 7 diplomatici di stringere i tempi e di negoziare pranzando. E così dopo ore intense l'accordo è fatto, gli otto Grandi si impegneranno a realizzare dei tagli sostanziali ma non obbligatori delle emissioni di anidride carbonica entro il 2050. Ok, probabilmente è molto poco ma per una volta qualcuno è riuscito a strappare un pò di flessibilità a Bush e come ha affermato la cancelliera tedesca, a volte nella vita bisogna saper rendersi conto di quanto è possibile. Parole da politico perchè sicuramente ciò che era veramente possibile non è stato fatto, ma almeno qualcosa inizia a muoversi. La realtà è che, per quanto i politici non diano molta attenzione al clima, la situazione è già oggi molto critica: le stime prevedono entro la fine del secolo veri e propri disastri naturali come lo scioglimento del 50% della copertura dei ghiacciai nell'Artico, l'aumento del livello del mare che rischierebbe di inondare intere isole spodestando milioni di persone dalle loro case e compromettendo la capacità di molte specie animali di adattarsi ed evolversi. Questo è solo uno dei possibili scenari disastrosi che potrebbe verificarsi sul nostro pianeta se non la smettiamo di ricoprirlo di m.....
Concludo dunque ringraziando la Merkel per il primo passo verso una nuova politica climatica globale, ma ricordando che la strada da fare è ancora tanta e bisogna affrettarsi a risolvere il problema prima che inizino a verificarsi i primi grandi effetti del trattamento sconsiderato dell'ambiente che ci circonda negli ultimi 200 anni.