giovedì 31 dicembre 2009

I colori del mio viaggio

Eccoci qui, dopo 6 mesi.

Davanti al pc, ipirato da un'aria romantica e poetica non posso che tornare a parlare su questa piccolissima porta aperta al mondo.
Siamo giunti alla fine di un altro anno. Cosa abbiamo combinato negli ultimi 12 mesi? Io di fatti capitali non son di certo stato protagonista ma credo di poter trarre un bilancio positivo da questo 2009. E' il percorso, il lento viaggio dell'anti-Ulisse (quello che non vuole sfidare gli dei e non si lancia in imprese disumane), che ha reso dolce i miei giorni, mi ha fatto galleggiare su una foglia sulla superficie di un ruscello, imbarcando acqua ogni tanto senza mai affondare, ha bagnato le mie labbra e acceso i miei sensi, ha ispirato le mie azioni e svelato le mie volontà..e così sono arrivato alla foce, verso un mare di opportunità, di rischi e sorprese. Quest'anno ho imparato di nuovo a vedere i colori, ho scoperto addirittura di che colore sono io, arancio come il sole e verso sera divento blu come lo sfondo di "Parigino".... -Arancio?- direte, ebbene sì, è sempre stato il mio colore. Soltanto me ne ero dimenticato..che bello accorgermene..all'inizio quasi mi veniva da piangere perchè l'avevo scordato per tanto tempo poi però ho pensato al senso del mio viaggio ed ho sorriso..beccatevi sto arancione!
Ho compreso finalmente che il vero fine del viaggio, è il viaggio stesso, i chilometri che ognuno di noi fa, sia esso attraverso il mondo partendo da Torino in vespa per andare in Giappone (www.percitour.com), sia invece un viaggio spirituale all'interno delle strade terremotate che cavalcano la coscienza di un uomo. E sapere che questo percorso non finisce mai mi rende felice, anzi mi commuove, amo viaggiare, semmai possiamo individuarvi delle tappe, dei check point che segnano i nostri progressi, io so di averne passato uno importante quest'anno, e questo mi darà la possibilità di sfidare il mare aperto, senza tuttavia cercare di superare le colonne d'Ercole: "Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è". (W. Shakespeare, Macbeth). Il povero Ulisse non lo sapeva (proprio lui che bramava virtute e canoscenza..) ed è finito all'inferno..a rompersi le balle, quando magari poteva starsene ad Itaca in buona compagnia, o portarsi Penelope in giro per le isole grece, anche se viaggiare per il Mediterraneo era un po' come farsi un giro su via Emilia Ovest a Modena..era pieno di troie, quindi sconsigliato per una fuga romantica.
Caro Ulisse, sappi che sto bene, non sarò un fenomeno come te, ho i miei limiti e ignoro tante cose ma la mia sete è comunque grande, e la soddisferò un passo per volta. Salutami i 'furbacchioni' della tua bolgia. Un bacio.
Insomma, dichiaro il 2009 l'anno del viaggio, delle scoperte e delle riscoperte. Un anno più sereno, che mi ha insegnato tanto e reso una persona migliore, almeno un pochino. La forza spirituale che riempie il mio corpo e avvolge le mie mani è dolce e calda,si fa sempre più densa, è un po' arancio e un po' blu (vedi sopra), mi fa ben sperare. Adunque andiamo, oggi è il 2009, domani sarà 2010 e il tour della nostra vita continua, avventure e grandi tempeste ci attendono, tappe uniche (chiavi del nostro futuro), e io stavolta mi sento pronto, sereno e melanconico sempre.

Testo scritto tra le poetiche strofe di Neffa (Sognando Contromano) e le immaginifiche melodie di Enya (Paint the sky with stars).

Buon anno e buon viaggio a tutti!

-Ale-

Vi lascio con Onorico Flow, 1988.

Let me sail, let me sail,
let the orinoco flow,
Let me reach, let me beach
On the shores of Tripoli.
Let me sail, let me sail,
Let me crash upon your shore,
Let me reach, let me beach
Far beyond the Yellow Sea.

From Bissau to Palau - in the shade of Avalon,
From Fiji to Tiree and the Isles of Ebony,
From Peru to Cebu hear the power of Babylon,
From Bali to Cali - far beneath the Coral Sea.

From the North to the South,
Ebudc into Khartoum,
From the deep sea of Clouds
To the island of the moon,
Carry me on the waves
To the lands I've never been,
Carry me on the waves
To the lands I've never seen.

We can sail, we can sail...
We can steer, we can near
With Rob Dickins at the wheel,
We can sigh, say goodbye
Ross and his dependencies
We can sail, we can sail...