giovedì 8 luglio 2010

Silenzio omicida


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Tra
il
fruscio di foglie
tagliuzzate
tra
il
crepitio di vetri
frantumati

frantumati.

PICCOLI piedi
nudi, sudati, impauriti
corrono
disperati
verso..

chi lo sa dove.

Morte.

La vedi la morte?
dietro a quel
cazzo di televisore?

I muscoli del mio
volto,
irrigiditi,
trattengono un pianto.

Sabbia, foglie, vetri
che Non fanno rumore
versi, urla, lacrime
che Non fanno rumore
richieste d'aiuto
tornano indietro
come vento
indifferente.

Le parole, che abbiamo imparato,
sono sporche
di sangue.
Buttate lì,
su quel che passa
su quel che va
lontane dalle verità
le realtà
che uccidono
il mondo.

Braccia che neanche pezzi di legno
direzioni che non si possono neanche ipotizzare
facce che non chiedono altro se non di morire domani
sotto
il
sole
del primo mattino

E noi. Tra le lamentele. Parlare di un solo uomo
dimenticando che il mondo ne ha 6
miliardi.

La forza
delle PAROLE
e
l'ignoranza
delle
persone

io per primo.

Davanti a noi c'è un solo
grande occhio
che si apre
si chiude
a senso comune.
Qualcuno fora il silenzio
a volte
dandoci l'opportunità
di vedere
realmente.

Eroi inascoltati
hanno abbastanza coraggio
per fare incubi di sangue,
troppo pochi. Nessuno.

Il senso civile
della notizia
morto
straziato
dalle
moderne bombe
dell'egoismo più conformista.

E il silenzio, come notte fredda di un deserto,
non lascia speranza
talmente infinito
talmente spietato
da uccidere
ogni-maledetta-opportunità-di-salvezza.

Tra case distrutte
di guerriglia urbana
cadaveri umani
schiacciati su mura rosse
poche gocce d'acqua
e litri di sangue
malattie che bruciano
CARNE
e vestiti STRACCIATI
dall'ego dei grandi
nessuno si rialza
e
ahimè
la fuga, di quei piccoli sudati piedi impauriti, si consuma in una

SILENZIOSA

MORTE.