martedì 16 ottobre 2007

Autunno piange

Pensosi..quasi persi nell'orgoglio delle nostre piccole vittorie e nell'incapacità di respirare in un altro modo, passiamo immobili minuti importanti di un giorno d'autunno. Qui, le foglie cadono solitarie, sfiorano le nostre automobili parcheggiate e si sdraiano a terra, là, in Birmania, uomini liberi cadono e uomini in piedi perdono la libertà, altri la piangono dietro le sbarre. Sotto l'acciaio del regime le anime ansimano ancora un pochino e invocano speranza. E' un acciao già visto, settanta anni fa. Chi vede più in là di quell'acciaio, di quella finta facciata di correttezza che il regime inscena per nascondere il sangue di tuo fratello, -là- si sente in trappola, -qua- pensoso si fissa un pò allo specchio poi va a spazzare le foglie cadute davanti a casa.

Basterebbe la voce dell'umanità tutta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In questo caso c'è poco da dire, perchè nelle poche righe che hai scritto, hai detto tutto tu.Se aggiungessi qualcosa distruggerei il parallelo agghiacciante che hai fatto!!!
Davvero splendido!!
Bravissimo Ales!!