martedì 14 agosto 2007

Se ci penso fino in fondo vado a fondo per davvero

Mi chiedo perchè tutte le volte cerco di scrivere qualcosa di oggettivo e poco personale, qualcosa di utile alla società e invece mi ritrovo a farfugliare discorsi post-adolescenziali sul senso della vita in cerca di risposte. Che pacco.
Ma ci sono giorni in cui proprio non ci riesci a scrivere qualcosa di normale, succedono le cose che non ti aspettavi e l'unico sfogo che hai è prendere la penna o, in questo caso, la tastiera ed evocare ciò che ti turba.
Svegliarsi un giorno e accorgersi che manca qualcosa, manca fortemente e non si trova, dov'è? Alzati presto e inizia a cercare, scendi le scale, guardati intorno, segui le tracce..che fare, non c'è! Prendo il cellulare di corsa e leggo i messaggi, quanta spazzatura in memoria, non vedo squilli, che strano. Non trovi e ti siedi un attimo a pensare: "ok, proviamo a fare mente locale", e finalmente ricordi, non stavi cercando il diploma di maturità perchè non lo sei mai andato a prendere, ciò che non vedi oggi l'hai perso ieri sera e francamente neanche io Voce narrante so dirti se la riavrai.
Cari lettori, caro sottoscritto questo significa avere 20 anni: nessuna certezza, mille dubbi, mille passioni e una forte tendenza a incasinarsi la vita; siamo fatti così, sempre pronti a prendere la pacca sui denti e con la costante voglia di riprovare e sbagliare ancora e ancora, abbiamo una faccia di bronzo incredibile. Purtroppo ci sono cose, le più immateriali, che sono più difficili da gestire e spesso la nostra faccetta spavalda non basta a darci una seconda possibilità, il caso certo può aiutare ma se tanto è il pessimismo nell'aria un motivo c'è. E così le storie finiscono, le amicizie si tagliano, i sogni si infrangono e gli occhi piangono. Mi manca davvero ciò che ho perso ieri, mi sento svuotato, impoverito, senza prospettive; avanti, chi non ha mai avuto la sensazione che tutto per un attimo sembrasse perso? Combattere momenti come questi è dura, subito fai finta di niente, ti convinci:" basta non ci devo pensare" poi sali in fretta nella tua camera, sbatti la porta e ti lanci nella tua massima espressività con un bel:"cazzo!" Che rabbia..purtroppo per il nostro main character non passerà presto cari lettori, i sentimenti non perdonano.
Così il protagonista della nostra storia ha perso la cosa che cercava, non se ne fa una ragione, cammina inquietamente per la casa e pensa..si affligge, si tormenta, non dorme. I giorni passano e i ricordi lo assorbono, il resto non lo tocca più minimamente, egli ha solo una cosa in testa ed ogni sera volge lo sguardo al cielo e la cerca tra le stelle. Non sappiamo la fine di questa storia, l'autore altrimenti conosciuto come Caso, considerato l'insolito antefatto ha lasciato un finale aperto: ritroverà il nostro protagonista la sua amata cosa? Al tempo l'ardua sentenza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Qui rendo nota la mia sconfitta.Non ho nessun commento da fare...solo supposizioni!!

La "cosa perduta" di cui il tuo post parla penso di poterla interpretare in vari modi.
Quello meno personale è l'identificazione del vuoto che il protagonista sente con (anche se può sembrare assurdo dato che è una perdita) l'acquisizione di una piccola consapevolezza quasi incoscia del fatto di avere vent'anni.
Io non li ho ancora compiuti, ma penso che saranno l'età che più mi colpirà come passo verso il futuro. Penso che sia il passo che fa davvero dire: cavoli, ma sono adulto davvero. E la cosa più incredibile è che si entra in questo nuovo mondo gradualmente e non di botto come si tende ad immaginare. Comunque...dicevo che il sentimento di perditache citi penso che possa essere del protagonista stesso per quel che riguarda il suo ruolo come essere umano più che un qualcosa di esterno, appunto quella consapevolezza di cui parlavo prima. Quello per cui un giorno ti alzi la mattina e fai tutto quello che hai descritto tu nel tuo post e ti rendi conto di essere cambiato. Non per una scelta di vita e non perchè p così che si cresce, ma perchè il tempo cambia le cose e tra queste anche noi stessi!!
Quindi questa è una delle mie interpretazioni...quella più filosofica possiamo dire.

Anonimo ha detto...

L'altro giorno...proprio quando stavo commenatndo questo stesso post, la connessione è saltata per l'ennesima volta. Succede troppo spesso per i miei gusti...grrrr!!
Beh...vediamo di dare una conclusione a quello che stavo dicendo l'altro giorno.
Questa seconda parte riguarda un'iterpretazione più personale della "cosa perduta" di cui vai parlando.
Se penso a come descrivi il tuo sentimento in questo post, credo di aver sentito la stessa cosa quando torno da un viaggio, quando mi stacco da qualcosa che per un po' è stato il mio mondo...altrove rispetto alla mia vita reale, cioè di tutti i giorni.
Come si sarà capito per me viaggiare è come fare una parentesi in cui posso reinventarmi e in cui non voglio perdere nessuna delle occasioni di divertimento, come anche quelle istruttiva pessiamo dire. Metto in atto il famosissimo e supercitato Carpe Diem, che da circa un annetto ho rivalutato molto.
Ma non perdiamo di vista il punto...è il ritorno quello più traumatico, quello in cui ti ritrovi a dover riprendere un ritmo che quasi quasi non ti appartiene più, quello in cui i tempi sono diversi e le voci cambiano.
Personalmente, la cosa che mi colpisce di più quando torno è questa sensazione di assoluta solitudine che attanaglia lo stomaco, molto simile a quella di perdita che hai descritto tu!!
Non per niente, la prima cosa che faccio quando torno, anche prima di disfare le valige certe volte, è quella di uscire con i miei amici, ma per alcuni giorni hop una nostalgia che mi lega fortemente ai ricordi recenti delle settimane appena passate con persone e in luoghi diversi.

Questo l'ho scritto per comunicarti la mia solidarietà in quanto prossima ventenne con le idee confuse e la vita autocomplicata...ti capisco insomma e ci rifletto un po' come fai tu.

Ora mi scuso per tutto gli errori che potrebbero essere dato che la prima parte non l'ho nemmeno riletta (parlo del mio primo commento).
Qui ti saluto e aspetto con ansia un nuovo posto su cui riflettere e soprattutto da commentare!!

Ciao ciao...Noémi