Mi chiedo perchè tutte le volte cerco di scrivere qualcosa di oggettivo e poco personale, qualcosa di utile alla società e invece mi ritrovo a farfugliare discorsi post-adolescenziali sul senso della vita in cerca di risposte. Che pacco.
Ma ci sono giorni in cui proprio non ci riesci a scrivere qualcosa di normale, succedono le cose che non ti aspettavi e l'unico sfogo che hai è prendere la penna o, in questo caso, la tastiera ed evocare ciò che ti turba.
Svegliarsi un giorno e accorgersi che manca qualcosa, manca fortemente e non si trova, dov'è? Alzati presto e inizia a cercare, scendi le scale, guardati intorno, segui le tracce..che fare, non c'è! Prendo il cellulare di corsa e leggo i messaggi, quanta spazzatura in memoria, non vedo squilli, che strano. Non trovi e ti siedi un attimo a pensare: "ok, proviamo a fare mente locale", e finalmente ricordi, non stavi cercando il diploma di maturità perchè non lo sei mai andato a prendere, ciò che non vedi oggi l'hai perso ieri sera e francamente neanche io Voce narrante so dirti se la riavrai.
Cari lettori, caro sottoscritto questo significa avere 20 anni: nessuna certezza, mille dubbi, mille passioni e una forte tendenza a incasinarsi la vita; siamo fatti così, sempre pronti a prendere la pacca sui denti e con la costante voglia di riprovare e sbagliare ancora e ancora, abbiamo una faccia di bronzo incredibile. Purtroppo ci sono cose, le più immateriali, che sono più difficili da gestire e spesso la nostra faccetta spavalda non basta a darci una seconda possibilità, il caso certo può aiutare ma se tanto è il pessimismo nell'aria un motivo c'è.

E così le storie finiscono, le amicizie si tagliano, i sogni si infrangono e gli occhi piangono. Mi manca davvero ciò che ho perso ieri, mi sento svuotato, impoverito, senza prospettive; avanti, chi non ha mai avuto la sensazione che tutto per un attimo sembrasse perso? Combattere momenti come questi è dura, subito fai finta di niente, ti convinci:" basta non ci devo pensare" poi sali in fretta nella tua camera, sbatti la porta e ti lanci nella tua massima espressività con un bel:"cazzo!" Che rabbia..purtroppo per il nostro main character non passerà presto cari lettori, i sentimenti non perdonano.
Così il protagonista della nostra storia ha perso la cosa che cercava, non se ne fa una ragione, cammina inquietamente per la casa e pensa..si affligge, si tormenta, non dorme. I giorni passano e i ricordi lo assorbono, il resto non lo tocca più minimamente, egli ha solo una cosa in testa ed ogni sera volge lo sguardo al cielo e la cerca tra le stelle. Non sappiamo la fine di questa storia, l'autore altrimenti conosciuto come Caso, considerato l'insolito antefatto ha lasciato un finale aperto: ritroverà il nostro protagonista la sua amata cosa? Al tempo l'ardua sentenza.