domenica 1 agosto 2010

La vita è plurale

Plurale, sono sempre più innamorato di questa parola. Penso, ogni tanto, a quello che c'è fuori da me, fuori dal corpo che mi è stato dato. Siamo nati egoisti, ci è stata data una testa, un sesso ed un corpo proprio, siamo naturalmente indotti a pensare a noi stessi. Poi pian piano la nostra socialità ci spinge all'apertura, corpo e mente attratti da un ciclo di sensi e idee. Poi ancora, il cerchio si apre al nostro paese, al nostro lavoro, al nostro studio e così via... Quando lo spazio si amplia il circuito si complica, il contatto con l'Altro si fa mediato, studiato, deviato, diventa indiretto. Parliamo di quello che parlano gli altri, guardiamo quello che guardano gli altri, abbiamo un televisore e ce lo facciamo bastare, e poi.... LE COLONNE D'ERCOLE. Noi, la famiglia, gli amici, il lavoro, i mezzi di comunicazione di massa e poi il confine italiano, allargato dal racconto standardizzato e mediato che la tv ci impone del resto. Sono questi i confini del nostro egoismo. E, alla fine, del resto non ce ne frega un cazzo. Questo siamo noi, un mosaico a cerchi concentrici e rigidi limiti oltre i quali....il Nulla. SINGOLARE.

Poi una mattina ti svegli e ti alzi dall'altra parte del letto. Naturalmente da quella parte non c'è niente di preparato, ti viene tutto scomodo..ma soprattutto..dove cazzo sono i pantaloni? E' questo il momento chiave, se riesci a resistere a questa piccola differenza, a non cercare subito la solita parte del letto e a fare quel piccolo sforzo per procedere dal lato opposto, quelle colonne d'Ercole non saranno più un limite ma una porta verso l'altro e l'altrove, verso tutto quello che dentro di te non è mai potuto entrare per via di uno standard, di un pregiudizio o dell'ignoranza (in senso buono naturalmente). DISTRARTI DA TE STESSO. L'alieno, il diverso, il lontano fa paura. Hai mai provato a leggere un libro di un autore che non sia italiano, inglese, francese o americano? Hai mai provato a scrivere su google Nepal? Hai mai visto un film di guerra raccontato dagli "antagonisti"? Non è necessario farne una questione politica, non è necessario condurre una polemica: QUI, in questo momento, si sta parlando di te e della forma che assumi entrando in contatto con l'altro. E' come se quei cerchi concentrici improvvisamente diventassero infinite rette che si intersecano fra loro, in punti diversi.
E ti accorgi all'improvviso di esserti innamorato/a di quello che prima era fuori da te. Ora è dentro ed apre autostrate che attraversano il tuo cuore, facendolo esplodere in mille frammenti di amore, di piccole grandi scoperte che una dopo l'altra ti conducono a nuovi, ineffabili scenari. Scopri forme di desiderio che prima neanche potevi ipotizzare. Viaggi nel diverso: le parole dei libri, le immagini dei video, i toni di uno strumento musicale come fulmini a ciel sereno sono nuovi. E da una parola, un titolo, una persona, un suono nasce un desiderio, un'intenzione, una ricerca, una scoperta e poi un viaggio: incontri con miriadi su miriadi di cose sconosciute. Ognuna di esse ti porta su una strada mai percorsa, tra persone mai toccate ed ambienti mai conosciuti o sognati. Il diverso è nuovo. E nel nuovo è nascosto un immenso contenitore di sogni, follie e passioni che scopri ora e saranno presto emozioni. Così una mattina apri gli occhi e sei tu stesso diverso, il tuo io si è espanso, si è intrecciato con l'altro, lo scambio, tutto umano, scorre senza soluzione di continuità. Sei cambiato, il tuo modo di vivere è cambiato, ami di più ed odi di meno, ed i tuoi occhi sono talmente aperti che trovi ovunque ispirazione per un nuovo contatto, una nuova emozione, un nuovo viaggio nella realtà che ti gonfia il cuore a tal punto che desideri soltanto esplodere e fonderti in ogni tuo frammento con il resto del mondo. L'egoismo muore. PLURALE.

Per la seconda volta in questi 3 anni e mezzo di blog voglio citare il monologo finale del film American beauty (Sam Mendes), un capolavoro di pellicola che tanto ha a che vedere con quell'alzarsi dall'altra parte del letto di cui vi ho appena parlato: "....potrei essere piuttosto incazzato per quello che è successo ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppo: il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare.... e poi mi ricordo di rilassarmi.. e smetto di cercare di tenermela stretta.. e dopo scorre attraverso me come pioggia ed io non posso provare altro che gratitudine per ogni singolo momento della mia stupida, piccola vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi, un giorno l'avrete".


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